Nessuna evento nel calendario
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30

10 Aprile 2011

Si avvicinano i Referendum, i mass media non ne parlano, tutti sembrano aver già digerito la tragedia giapponese ma penso sia bene continuare a riflettere seriamente sull’eventuale ritorno del nucleare in Italia.
Non è facile realizzare un quadro completo degli argomenti a favore e a discapito della reintroduzione del nucleare nel nostro paese ma, proverò, vista la pluriennale frequentazione di svariati siti nucleari, tra i quali le ex centrali nucleari italiane e quelle attive del Belgio e della Francia, frequentazioni avute in veste di capotecnico in energia nucleare e progettista elettronico di sistemi di controllo.
In base a tabelle, che non tengono conto dei costi di smantellamento, dei costi di conservazione delle scorie radioattive e dei costi assicurativi a copertura di eventuali incidenti, l’energia prodotta con il nucleare costa meno di quella prodotta con centrali convenzionali (carbone, petrolio e gas), nelle suddette tabelle sono inseriti i soli costi di realizzazione, il costo dei combustibili e la tassa sulle emissioni di CO2 (anidride carbonica) . Tali costi sono quelli diffusi da chi è a favore del nucleare in Italia.


Il basso rendimento dei combustibili fossili rispetto al combustibile nucleare e la tassa sulla CO2 rendono falsamente convenienti le centrali nucleari.
FALSAMENTE CONVENIENTI perché non si tiene conto dei costi di smantellamento dopo i previsti 20-30 anni di attività, nessuno dice che quando si spenge definitivamente una centrale nucleare servono circa 100 anni per poter mettere le mani (sempre con i guanti) sulle strutture che contengono il reattore, e quando la centrale si spenge, non si possono chiudere i cancelli ed andarsene, ma occorre lasciare accesi e controllati 24 ore su 24, tutti i sistemi di controllo, di sicurezza, di raffreddamento ecc. ecc. Questo vuol dire passare da 400/600 tecnici a 100/200 tecnici MA PER ALTRI 100 ANNI !!! Trascorsi i 100 anni sarà possibile fare a pezzi la centrale mettendo le macerie in enormi contenitori di cemento armato e lasciarli fermi per altri 300/400 anni secondo le stime teoriche, perché nessuno sa con certezza se il livello di radioattività sarà abbastanza basso dopo 3 secoli.
Non dimentichiamo che le centrali nucleari italiane (Caorso, Trino Vercellese, Latina - Borgo Sabotino e Garigliano) sono state spente nel 1987 ma, ancora non sono state smantellate e non a causa di lentezze burocratiche, SONO SOLO 24 ANNI ! Si è iniziato lo smantellamento di Trino a seguito di un decreto del governo Prodi ma , siamo in Italia, c’è in corso un’inchiesta sul trasporto via mare delle scorie, pare che la società incaricata è infiltrata dalla mafia e le navi partite dai porti liguri non si sa dove vadano realmente a scaricare.....
FALSAMENTE CONVENIENTI perché il tempo di decadimento del combustibile esaurito e dei prodotti di combustione vanno dai 10.000 ai 25.000 anni e non sappiamo ancora dove mettere i contenitori, che comunque dovranno essere controllati per i prossimi millenni (chi ha fatto una stima anche dei soli stipendi dei controllori ?). Una centrale ad uranio produce, come prodotto della combustione(fissione), circa 10 kg di plutonio Pu239 per ogni 1000 kg di uranio bruciato (fissionato).
Il plutonio è altamente radioattivo e decade in circa 25.000 anni quindi cosa ci facciamo ? Parte lo si riutilizza per fare il combustibile chiamato MOX, parte viene utilizzato per produrre TESTATE NUCLEARI (BOMBE ATOMICHE) ma i trattati per il disarmo nucleare hanno ridotto le testate nucleari da 54000 ai tempi della guerra fredda, alle attuali 23000 quindi ad oggi abbiamo una quantità di plutonio da smaltire impressionante, in costante aumento perché prodotto dalle centrali nucleari attive, dato che in natura non esiste, e che lasceremo in eredità ai posteri.
Inoltre attualmente non si è trovata nel mondo una VERA soluzione alla conservazione di queste SCORIE ETERNE, i siti di stoccaggio devono avere caratteristiche precise quali, assenza di umidità, stabilità geologica (niente terremoti, vulcani, frane sotterranee ecc.) quindi noi italiani, che abbiamo abbondanza di falde acquifere, terremoti e vulcani attivi, saremo necessariamente costretti a mandare le scorie all’estero con costi proibitivi e affitti di magazzini per i prossimi millenni.
Esempio Illuminante è quello del deposito tedesco di Asse in bassa Sassonia dove fino al 1978 furono stoccati circa 124 700 fusti contenenti scorie radioattive a bassa attività e circa 1 300 fusti contenenti rifiuti a media attività, a profondità comprese fra 500 e 750 metri sotto terra (si tratta di uno dei depositi più profondi al mondo).
Nonostante si ritenga generalmente che le miniere di sale siano immuni alle infiltrazioni d'acqua e geologicamente stabili, e pertanto adatte ad ospitare per migliaia di anni le scorie nucleari, ad Asse si è avuto nel corso degli anni un deciso aumento delle infiltrazioni ed anche dei significativi movimenti geologici: nel corso del tempo sono state rilevate 61 infiltrazioni, ed attualmente esse sono pari a circa 12000 litri al giorno. Gli studi preliminari effettuati negli anni sessanta viceversa, consideravano Asse una locazione adatta per lo stoccaggio di scorie nucleari.
Tali infiltrazioni di acqua, miscelandosi col sale, hanno intaccato la tenuta di alcuni contenitori con scorie di riprocessamento quali cesio 137, uranio 233 e 235 nonché plutonio 239: tali perdite di sostanze radioattive sono state rilevate per la prima volta nel 1988.
Secondo uno studio pubblicato nel 2008 dal Ministero dell'Ambiente regionale, le suddette infiltrazioni sarebbero "prive di significato per la sicurezza operativa del deposito" ma -contraddittoriamente- si stanno tuttavia studiando vari metodi per la stabilizzazione delle rocce che formano il deposito al fine di eliminare le perdite. Infatti a gennaio 2010 l'ufficio federale BfS, incaricato della gestione del sito, ha deciso lo sgombero dei circa 126000 bidoni di scorie radioattive da Asse. Questa operazione di grande pericolosità e complessità tecnica richiederà probabilmente 20 anni e potrebbe costare allo Stato da 2 a 3 miliardi di euro. A giugno 2010 il governo ha quindi ipotizzato di introdurre una "tassa nucleare" per la decontaminazione di Asse. Sono inoltre stati rilevati rischi di crollo dei tunnel, con ovvi enormi rischi di una forte dispersione delle scorie.

FALSAMENTE CONVENIENTI perché da 7000 kg di uranio purificato si ottengono solo 1000 kg di uranio arricchito U235 (che serve come combustibile) e rimangono ben 6000 kg di uranio impoverito U238 di cui , solo 132 kg vengono riutilizzati come aggregante per un pericolosissimo tipo di combustibile, che produce scorie altamente radioattive e a lunghissimo decadimento, il MOX (miscela di uranio U235, Plutonio Pu239 e DU uranio impoverito). Gli altri 5868 kg di uranio impoverito vengono utilizzati per produrre proiettili da usare nelle varie guerre sparse in tutti i continenti, con le note conseguenze anche a casa nostra. Tutti dovrebbero ricordare la Sindrome dei Balcani e i problemi di cancro che si hanno in Sardegna vicino ai poligoni militari, in tutti e due i casi i problemi derivano da inalazione di nano polveri di uranio impoverito che pur essendo, poco radioattivo, emette particelle ALFA, BETA e GAMMA. Le ALFA vengono bloccate in aria anche dalla pelle o dai vestiti ma, quando le nano-polveri vengono respirate, le ALFA colpiscono direttamente le cellule interne del nostro corpo e viene modificano il DNA, in particolare le cellule ematiche e le cellule del sistema endocrino con conseguente comparsa di leucemie, cancro tiroideo, sterilità ecc. Ma dei problemi di salute parleremo dopo.
Ad oggi l’URANIO IMPOVERITO NEI DEPOSITI E’ STIMATO IN 2 MILIONI DI TONNELLATE, DA SMALTIRE !!!
E’ molto pesante ed iniziano ad usarlo come contrappeso negli alettoni degli aerei e nelle mazze da golf, con la speranza che gli aerei non cadano e che non si facciano tiri troppo potenti !
FALSAMENTE CONVENIENTI perché l’energia prodotta dalle 4 centrali previste nel piano del governo, coprirà il solo 10-15 per cento del fabbisogno energetico italiano e la storia che acquistiamo energia dalle altre nazioni, pur essendo vera, non è completa, infatti pochi sanno che ENEL è in attivo anche perché VENDE energia all’estero, Francia compresa. E la storia deve essere completata ricordando che abbiamo un debito con i francesi che sfiora i 600 miliardi di euro e le centrali EPR le acquisteremo dalla Francia così come il combustibile, nonostante le centrali attualmente più sicure siano le Bubble americane alimentate a palline di grafite e uranio e nonostante le nuove centrali francesi in costruzione, non riescano ancora ad essere avviate, vedi ad esempio i problemi della nuova centrale EPR di Olkiluoto in Finlandia, con 2100 ‘non conformità’ rilevate dall’Autorità di Sicurezza Nucleare finlandese, è lecito pensare che gli EPR costano troppo e per tentare di ridurre i costi anche la sicurezza viene penalizzata.
FALSAMENTE CONVENIENTI perché quasi nessuno parla dei costi assicurativi (molta politica ha le mani in pasta con le assicurazioni). I costi assicurativi di una centrale nucleare sono proibitivi e nessuna compagnia assicura dai 10 ai 20 miliardi per un incidente di gravità media; dai 50 ai 500 miliardi per un incidente nucleare grave; oltre i 4000 miliardi per una catastrofe nucleare (comparabile a Tschernobyl).
Quindi a fronte di canoni assicurativi faraonici, QUANTO COPRE L’ASSICURAZIONE Dei GESTORI DI CENTRALI NUCLEARI? Per un incidente di gravità media: al massimo 10 – 20 % e IL RESTO DEVE COPRIRLO LO STATO !
CONCLUDENDO e per rispondere ad una domanda che mi viene fatta spesso “ Ma che problema c’è ad avere centrali nucleari in Italia ? Tanto ..... siamo circondati da quelle francesi, austriache, slovene !” credo che da quanto illustrato sopra si possano già trarre delle conclusioni, inoltre c’è una differenza sostanziale in caso di incidente nucleare tra 0 km di distanza e 50 o 100 km di distanza dal sito nucleare.
Il disastro di Three Mile Island (Harrisburgh, Usa) , il disastro di Tschernobyl in Unione Sovietica, il disastro di Fukushima in Giappone tanto per citare i più famosi ma, quelli da 4 a 7 della scala di gravità INES (International Nuclear Event Scale) sono stati almeno 130 negli ultimi 50 anni, ci insegnano che è raccomandabile non averli nel proprio territorio.
Tutti nell’ultimo mese abbiamo sentito parlare di dosi massime di radiazioni relativamente al disastro giapponese, famosa è la dose massima ammissibile di 10 millisievert /anno nel raggio di 20 km dalla centrale nucleare e di 20 millisievert per anno per i lavoratori in centrale. Ma la dose massima ammissibile la stabilisce l’ente governativo e tanto per rendersi conto, una normale radiografia equivale ad una dose di 1 millisievert, una TAC comporta una dose di 3 ~ 4 millisievert, invece per una PET o una scintigrafia si va dai 10 ai 20 millisievert e tutti noi sappiamo che i medici sconsigliano questi esami a distanza di tempo ravvicinata.
I tecnici e i pompieri che stanno stabilizzando i reattori in Giappone sono sottoposti ad una radiazione da 100 mSv a 1 Sv, non per il tempo di una radiografia ma costantemente tutto il giorno.
Per dosi maggiori ai 20 mSv possono essere provocate mutazioni genetiche o : 1 Sievert - alterazioni temporanee dell'emoglobina ; 2 ~ 5 Sv nausea, perdita dei capelli, emorragie ; 4 Sv morte nel 50% dei casi ; 6 Sv sopravvivenza improbabile ..... è per questo che i pompieri giapponesi “saranno ricordati” come eroi !
Ho provato sulla mia pelle lo stupore, l’angoscia di scoprire di essere stato contaminato ed è una esperienza che segna, le radiazioni non si vedono, non si sentono, non hai modo di spostarti e lasciarle passare ..... e dopo... spogliarsi in fretta, lavaggi immediati, controlli con i contatori fatti da medici in tuta total body ... se ne esce con poca voglia di nucleare, anche se ben pagati e con una solida preparazione in radioprotezione.
Con 9 miliardi di euro, equivalenti al costo di attivazione di una centrale nucleare, (o con 24 miliardi di euro stanziati per l’adeguamento dei nostri caccia-bombardieri, chissà chi dobbiamo andare a bombardare.....ma ci stiamo preparando) possono essere sovvenzionate ricerche eccezionali sulle fonti di energia alternative ancora inesplorate, rendere autonome case singole, condomini, auto, fabbriche, ospedali, enti ...... occorre però modificare il SISTEMA Sociale che regola il nostro vivere quotidiano ma il Sistema Sociale (S.S. strana coincidenza) si alimenta con le nostre energie individuali, il Sistema Sociale siamo noi individui, noi dobbiamo cambiare il nostro sentire la nostra individualità, è una impresa difficile e complessa ma iniziamo da piccole cose alla portata di tutti e per tornare all’inizio di questa lunga riflessione, partecipiamo attivamente ai prossimi referendum domenica 11 e lunedì 12 giugno 2011 votando SI alla abrogazione (cancellazione) dei provvedimenti del Governo su : 1 - LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA , 2 - IL NUCLEARE, 3 - IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO (quest’ultimo ognuno secondo le proprie idee politiche)
Buona Vita a Tutti
Carlo Rossetti